I bimbi che soffrono di asma sono soggetti ad assumere troppi antibiotici anche quando non ce ne sarebbe bisogno. I piccoli asmatici, di fatto, hanno maggiore probabilità di riceverne una prescrizione rispetto ai coetanei, con l’amoxicillina tra i più impiegati, e un sovrautilizzo li mette a rischio di future infezioni più difficili da trattare. A evidenziarlo una ricerca guidata dall’Erasmus University di Rotterdam, i cui dati vengono discussi allo European Respiratory Society International Congress a Milano.
“L’asma è una condizione comune e continua e presenta sintomi che potrebbero essere confusi con un’infezione delle vie respiratorie – spiega Esmé Baan, che ha presentato la ricerca – le linee guida internazionali e nazionali indicano chiaramente che gli antibiotici non devono essere somministrati per un deterioramento dei sintomi di asma, raramente associati a un’infezione batterica”.
Lo studio ha incluso un milione e mezzo di bambini del Regno Unito, di cui circa 150.000 con asma e altri 375.000 provenienti dai Paesi Bassi, di cui circa 30.000 con asma. I ricercatori hanno confrontato i dati di prescrizione antibiotica, alla ricerca anche di differenze fra i due Paesi.
Dai risultati è emerso che i bambini con asma avevano una probabilità circa 1,6 volte maggiore di ricevere una prescrizione di antibiotici, rispetto a quelli che non avevano la patologia. In generale, i tassi di prescrizione antibiotica erano quasi due volte più alti nel Regno Unito.
Secondo gli studiosi, considerato che l’Olanda ha livelli tra i più bassi al mondo per la prescrizione di questi farmaci, la situazione potrebbe essere di gran lunga peggiore in Paesi come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia dove l’uso è maggiore.